
L’articolo è incentrato sulla storia, struttura e funzioni della Comunicazione. La comunicazione è una relazione che si stabilisce tra due o più … (Clicca sul titolo per continuare a leggere l’articolo)
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INTRODUZIONE
Premessa
Tiana, come ogni altro paese della Sardegna e del mondo, ha la sua storia e le sue memorie antiche e recenti. Quando esse non sono immediatamente evidenti, si tratta di scovarle e farle riemergere dai detriti materiali che le nascondono e dall’oblio della coscienza collettiva che ha perso la sua memoria.
La storia di Tiana può essere una pagina più modesta di quella di tanti altri centri più grandi e più ricchi di patrimoni storici, archeologici e culturali. Ma nel suo piccolo è importante anch’essa.
A parte le caratteristiche particolari che ciascun paese ha nella sua specificità individuale, Tiana ha una tessera connotativa non dissimile da quelle di tanti altri paesi, insieme ai quali contribuisce a comporre il grande mosaico unitario della storia della Sardegna.
Il territorio presenta ancora tracce materiali stratificate, mentre la popolazione conserva frammenti di memorie storiche mitizzate nell’immaginario collettivo, di antiche popolazioni che, anche in questa disagiata plaga di montagna, sono vissute secoli e millenni prima di noi.
Infatti, alcuni manufatti litici e vari reperti archeologici attestano il fatto che diversi gruppi umani di età neolitica hanno vissuto in questa valle e popolato questi monti belli, affascinanti e tremendi. Queste genti erano popolazioni poverissime, che vivevano lottando duramente contro difficoltà di ogni genere: l’asperità del suolo, le avversità del clima, la magra economia agro-pastorale, la rapacità dei loro vicini, la miseria, la malattia e la morte precoce. E pur vivendo in precarie condizioni esistenziali, questi nostri lontani progenitori hanno saputo trasmettere la vita e i suoi valori fondamentali alle generazioni successive che, nel tempo, ne avrebbero perpetuato la progenie e la memoria.
Per delineare il profilo storico del paese, purtroppo, ci si è trovati davanti a un grande vuoto documentale, cui si è cercato di sopperire in qualche modo. Anzitutto si è cercato di prendere in esame gli elementi residuali delle antiche culture, che ancora resistono all’usura del tempo e all’insensata irresponsabilità degli uomini. Molte notizie riportate nel testo sono state ricavate indirettamente da altre parti: la Curatoria di Austis e il Giudicato di Arborea per l’antichità e il Medio Evo; il Regno d’Aragona, il Regno di Spagna e la Dominazione Piemontese (definita formalmente Regno di Sardegna), per l’Età Moderna. Sono state queste le istituzioni che, per oltre un millennio, si sono avvicendate nel dominio dell’Isola.
L’amministrazione feudale, importata dagli Aragonesi nel XIV secolo e durata per oltre cinque secoli, ha lasciato le sue tracce. Fu abolita dal re Carlo Alberto soltanto nel 1839; e, anche dopo la sua scomparsa, ha lasciato un’eredità funesta di grandi squilibri economici, sociali e culturali, che dureranno a lungo nel tempo.
Traendo lo spunto dalle risorse storiche locali e da quelle attinte dalla storia delle istituzioni dominatrici del passato, è stata fatta una sintesi storiografica che si amplia a spirale, compiendo, brevi ma significative incursioni, nella storia di questi soggetti esterni. Questo perché essi hanno lasciato, nel bene e nel male, l’impronta della loro eredità materiale, spirituale, linguistica e culturale..
Perciò la nostra storia locale va inquadrata dentro una cornice storica più ampia. Si è trattato di fare un attento lavoro di contestualizzazione della piccola storia nella storia più grande.
Quest’operazione è stata necessaria per due motivi: sopperire alla carenza di fonti documentali e realizzare un lavoro organico, sia dal punto di vista quantitativo, sia dal punto di vista qualitativo..
D’altronde, limitare il discorso alla semplice raccolta di poche notizie frammentarie su Tiana, significava compilare un semplice manuale, un opuscolo di microstoria locale senza prospettive, spendibile soltanto per scopi turisti e pubblicitari molto ristretti.
Onde evitare di fare un prodotto scadente, frutto di un provincialismo culturale di bassa qualità, si è preferito fare un lavoro diverso: contestualizzare le notizie di storia locale nella dimensione della storia più grande, regionale, nazionale e internazionale.
Nel secolo scorso la Sardegna (definita Portaerei del Mediterraneo)[1] è stata coinvolta, suo malgrado, come protagonista, attiva e passiva, in tutte le vicende storiche, politiche e militari delle due Guerre Mondiali, durante le quali ha dato alla Nazione il suo generoso contributo di uomini, di mezzi e di sangue. E i tianesi, come tutti i sardi, hanno fatto la loro parte.
Dal punto di vista metodologico è opportuno fare alcune precisazioni:
Struttura dell’opera
L’opera è divisa in TRE PARTI strutturali, di cui:
Questi ultimi due capitoli, oltre che tracciare un sintetico profilo storico, assumono anche la configurazione di saggi di etnologia e di antropologia culturale, riportando le caratteristiche principali della comunità del passato: arti e mestieri, usi e costumi, fede e religione.